Una gioia da raccontare
Dal mio libro “Fotografie”
La Cinquecento corre nel cuore della notte, felice; una sciarpa nerazzurra sventola dal finestrino.
Abbiamo vinto l’Europa League! È tutto vero!
Notte magica. Bergamo impazzita. Mi muovo a fatica tra auto e bandiere. Il centro città paralizzato dalla gioia.
Faccio un video col cellulare, lo invio ai ragazzi. Luca mi scrive: “Ma dov’è la cultura che mi hai insegnato?” Sorrido. Vorrei rispondergli col motto latino: “Semel in anno licet insanire” (una volta all’anno è lecito impazzire). Non gli rispondo. Non servono parole. L’emozione è indescrivibile.
Rientro a casa alle due di notte, stravolto. Accendo la televisione. Rivedo gli highlights della partita. Pelle d’oca.
Una doccia calda; stavolta non asciugo i vetri. La solita camomilla, una carezza a Mia. Scarico sul computer le fotografie del dopopartita, tra la folla in delirio. Ne scelgo una da pubblicare in Facebook: Porta Nuova incendiata dai bengala. Ricorda le macchie di colori che creavo alle elementari coi pennarelli.
Mi metto a scrivere. Non posso andare a letto, c’è una gioia da raccontare.
Ho pianto al fischio finale. E non ero il solo. Un pensiero va al mio papà. Vorrei tanto fosse qui.
Bergamo, 22-23 maggio 2024
Ultimo weekend della mostra “Aurora” in sala Manzù. Bergamo stasera festeggia l’Atalanta.
La stanchezza mi suggerisce di chiudere la sala espositiva e tornare a casa a riposare, ne ho bisogno. Non ascolto la stanchezza. Mi sono portato anche la Nikon. Nello zaino la sciarpa nerazzurra. Chiudo la sala, mi butto tra la gente. Un gelato a merenda, un croissant salato per cena. Mangerò di più domani.
Mi fermo a fotografare nel cuore di Bergamo, tra Porta Nuova e il “Sentierone”. Provo a salire sulla Torre del Caduti; non ho l’accredito stampa. La gentile signora all’ingresso mi saluta con un sorriso, dispiaciuta. Faccio amicizia con il doorman di Terrazza Fausti. C’è un evento privato in corso, neanche qui si può salire. Cellulare alla mano, l’impeccabile portiere mi aggiorna sulla posizione del pullman scoperto che sta scendendo da Città Alta col suo carico di campioni. È partito da Colle Aperto una vita fa, è ancora a Porta Sant’Agostino. Non arriva più.
Ho le chiavi di Sala Manzù. Una finestra si affaccia su via Camozzi. Il pullman, lasciata Porta Nuova, passerà di qui. Mi faccio largo tra la folla, raggiungo la sala, preparo lo scatto. I bagliori della festa illuminano i pannelli di Aurora.
Bergamo ricorderà a lungo questa gioia. Felice di esserne stato testimone.
Bergamo, 31 maggio 2024