Il giorno dopo

Un appuntamento che aspettavi e hai vissuto intensamente. Ti senti svuotato. Capisci di aver fatto qualcosa di buono, ma non riesci a coglierne l’essenza, non vivi la soddisfazione, non ce la fai, non ce la puoi fare, mancano le energie. Le hai spese. Devi riposare.
Il giorno dopo la presentazione del mio libro è così. Un giorno di mezzo. Uno stato d’animo appannato.
Quello che vedo dalla finestra della mia camera, avvolto dalla nebbia, ha lo stesso tono del mio umore.
“È stato un successo!” Mi dicono tutti. “Le copie sono andate a ruba!”
Ma io potevo dire altre cose…  Quel concetto non l’ho espresso chiaramente…  Dovevo procurarmi più libri…
Oggi sono questi i miei pensieri.

Guardo le fotografie che ha scattato Giovanni, leggo i tanti messaggi che arrivano.
“È stata una bella occasione ricca di emozioni e di tante persone emozionate”.
“Grazie per questo momento molto bello. Belli gli echi che hai lasciato dentro me”.

Un sentimento di gratitudine  si mescola alla stanchezza.
Gabriella, la mia prof del liceo, è venuta a Bergamo da Albano Laziale, apposta.
Oggi mi manda un saggio di Umberto Galimberti sulla “resilienza”, quella che una volta si chiamava “forza d’animo” e che Platone nominava “tymoides”.
Ne leggo alcuni frammenti seduto al tavolino del mio bar di Treviglio, mentre aspetto una brioche e una tazza di tè.
“Il dolore appartiene alla vita allo stesso titolo della felicità. Non il dolore come caparra della vita eterna, ma il dolore come inevitabile contrappunto della vita, come fatica del quotidiano, come oscurità dello sguardo che non vede via d’uscita. Eppure la cerca, perchè sa che il buio della notte non è l’unico colore del cielo”.
Attraversare i momenti del dolore, senza dimenticare che c’è anche la gioia. È quello che ho cercato di esprimere in “Fotografie”, raccontando la mia vita.

Oggi riposo. Da domani si riparte. Mi aspettano altre presentazioni e ho un secondo libro da ultimare.

Treviglio, 17 novembre 2024