Aurora a Crema
Crema. Galleria Arteteatro presso Fondazione San Domenico. Qui, dal 22 marzo, ho esposto “Aurora”. Settima tappa del nostro tour.
Manifesti per le strade, diversi articoli sui quotidiani locali; pubblicità sui social.
Radio Antenna 5 Crema, l’emittente storica della città, mi ha invitato giovedì 27 marzo nei suoi studi per un’intervista in diretta. Ho parlato di fotografie, di Aurora, di come l’ho conosciuta, degli obiettivi della mostra, della sindrome di Rett.
Galleria bellissima, illuminazione perfetta: l’esposizione migliore tra quelle fatte fin d’ora.
La fotografia della locandina, che campeggia sui manifesti, è quella scattata fuori dalla scuola l’anno scorso, con Auri circondata dai compagni di classe.
Compagni e professori sono passati in settimana. Non li ho incontrati. Sul quaderno della mostra han lasciato i loro nomi e alcuni pensieri toccanti.
Monia è affetta, come Aurora, dalla sindrome di Rett. E, come Aurora, abita vicino a Crema. Ha 47 anni. Poche arrivano alla sua età. La madre di Monia aveva sentito parlare delle fotografie, voleva vederle.
Caterina è un insegnante di sostegno. Si è laureata con una tesi su questa malattia. Ha seguito Monia anni fa. Caterina e Monia non si sono incontrate, ma gli occhi della madre di Monia si sono illuminati quando le ho parlato di Caterina.
Guido Giordana è il presidente della Fondazione San Domenico; ha portato alla mostra cinquanta rotariani di Reggio Emilia, in visita a Crema; interessati e generosi.
Giorgio Cardile, assessore alla cultura del Comune di Crema, presente all’inaugurazione, mi ha dato il contatto del coordinatore nazionale dell’Associazione Comuni Virtuosi. Potrà tornarmi utile per le prossime tappe di “Progetto Aurora”.
Alberto, Enrica, e Roberta, il personale tuttofare di San Domenico; Laura, l’addetta all’ufficio stampa; Sabrina, al bar del teatro; Irenea, una delle maschere; Peter, l’elettricista.
AnnaRosa e Donatello, due volontari di Pro Rett, un’altra associazione impegnata nella ricerca di una cura; lo stesso spirito di chi lavora per Airett.
Carlo e Silvana, marito e moglie, entrambi psichiatri, da Firenze.
La cara Mariella, amica di Bergamo, in cura per un brutto male. “Ma non potevo mancare!”
“Che bello questo riunire anime e persone grazie alla mostra”, mi scrive Caterina.
Oggi, 6 aprile, si chiude. Ho il magone.
Smonto i pannelli, mentre in teatro è di scena un monologo: l’attrice Anna Della Rosa interpreta “Accabadora”, di Michela Murgia. La gente, che sta assistendo allo spettacolo, è entrata a teatro passando dalla galleria. Una visita veloce. C’è chi, arrivato presto, si è fermato ad osservare.
Penso ad Aurora. Oggi ha avuto due crisi epilettiche. L’ho vista soffrire. Ero a pranzo con la sua famiglia. Quando finisce la crisi, cade in un lungo dormiveglia per recuperare le energie che il male le ha sottratto. Non avevo mai assistito ai suoi momenti di dolore. Oggi non mi ha sorriso, non poteva farlo.
La bontà della torta a fine pranzo ha riportato il buonumore. Domani Rebecca, la sorellina, compie tredici anni.
Smonto, imballo, penso.
«Avete raccolto 521 euro» – m’informa Alberto – «In settimana facciamo il bonifico ad Airett!». Lo ringrazio.
Da quando ho cambiato casa i pannelli della mostra li ho portati a casa di Aurora. Da me non ci stanno, non so dove metterli. Il garage non è il posto migliore.
Il papà di Auri mi raggiunge quando sono tutti nel pluriball. Li carica sulla sua auto e se ne va. Li rivedrò alla prossima mostra, forse a Piacenza quest’autunno, o a Parma.
Fa freddo, il sole è caldo, ma filtra sotto i portici un’aria gelida.
Vorrei aspettare la fine dello spettacolo per salutare e ringraziare Laura, che è in teatro. La stanchezza mi spinge a partire.
Torno a casa carico di libri. Omaggio della Fondazione San Domenico. Libri sulla storia di Crema, l’arte, la gente, le bellezze di questo territorio.
Torno a casa con il manifesto della locandina. Lo appendo in casa. È bello grande. Il posto lo trovo di sicuro.
Crema, 6 aprile 2025